Lo sportello
numero 2
La prima notte
non si scorda mai...
Pioveva a
dirotto, c’era un vento violentissimo che sembrava urlarmi in faccia di andare
via!
La storia era
diventata reale. Ero in guerra.
Sceso dalla
macchina, tutto il mondo ha iniziato a parlare una lingua che non conoscevo...
e l’inglese che pensavo di sapere , si era nascosto...
Prima di
andare a letto un sacco di dubbi, tutti in fila come i 7 nani, sono passati a
darmi la buona notte.
La mia
biancaneve, Iulia, ha detto che è triste, che gia’ le mancano le amichette e che si sente sola e io
non ho trovato nulla di meglio da darle di un sincero “anche io mi sento come
te”.
Poi, un
abbraccio fortissimo ha detto e fatto tutto il resto che c’era da dire e da
fare.
Dopo i primi
momenti di panico pero’ lo stato d’animo sta cambiando. Siamo tutti un pochino
piu’ sereni.
Stiamo consultando
annunci di case in affitto e ci sono tante richieste di lavoro che possiamo
prendere in considerazione.
Tutto e’
amplificato quando sei lontano da casa, nel bene e nel male.
Improvvisamente
non sei piu’ in grado di leggere, sentire, capire, comprare, persino decidere a
volte. Un enorme solievo e’ arrivato da una parola che consideravo nemica. La
globalizzazione.
Trovare un
posto dove tutto sia uguale a come lo hai lasciato in Italia, ti fa sentire
meglio.
Siamo andati
all’ Ikea e sembrava di essere a Roma! Tutto era esattamente dove ci
aspettavamo che fosse e tutto era tornato ad essere cosi’... facile!
Il primo week-end
in terra nordica si era congedato lasciandoci qualche livido e un paio di
pacche di incoraggiamento sulle spalle...
Nel nostro
primo lunedi olandese siamo andati al
comune per sistemare tutta la burocrazia e all’improvviso, tutto e’ stato
chiaro.
Siamo entrati
in una struttura moderna, pulitissima e accogliente. Sembrava di essere in un
hotel.
L’usciere, che
da noi spesso e’ incazzato e soprattutto “scazzato”, qui e’
semplicemente...bellissima.
Ci ha accolto
una gentile signorina in tajer che, in inglese, ci ha indicato la via per
raggiungere lo sportello numero 2.
Lo sportello
numero 2 era li ad aspettarmi, nessuna persona in attesa. Avete presente la
scena dove uccellini e topini vestono Cenerentola con il sottofondo di una musica celestiale?
Ecco, in questo contesto, avvolto da una luce eterea lo sportello numero 2 si
e’ palesato.
Troppo facile,
pensavamo di aver sbagliato, di aver capito male, ma era proprio vero. Allo
sportello numero 2 ci ha accolto un
sorriso olandese con annessa impiegata amministrativa olandese gentile e
disponibile.
Ci ha dato i
moduli da riempire (ogni nomenclatura era riprodotta in tutte le lingue europee)
e ci ha fatto accomodare in una stanza tutta per noi, con tavolo e sedie... senza
dimenticare di portarci un caffè caldo.
Ovviamente i bimbi avevano il loro corner con
giocattoli e libri... tutti nuovi e in perfetto stato.
Il giorno dopo, ci hanno telefonato dicendoci che
era tutto pronto.
In 48 ore, abbiamo avuto tutti i documenti per poter lavorare e per
poter prendere in affitto un appartamento... e un caffè gratis.
Era all’improvviso tutto chiaro. Ero dove avevo
scelto di essere.
Allo sportello numero 2.