Leiden, 6
dicembre 2015
Heidi, skype, Andrea Franceschetti e i miei 39 anni
Come ogni anno, il 6 dicembre
mi è venuto a cercare. Questa volta ha
dovuto faticare un pochino per trovarmi, ma alla fine ci siamo incontrati nelle
strade di Leiden e abbiamo brindato al mio primo compleanno da “emigrato”.
La mattina è iniziata con un bacio di miele, quello di Iulia, dal sapore dolce e pieno di gioia, poi, come paperotti in fila dietro alla mamma, sono arrivati anche tutti gli altri...
Palloncini e caramelle mi
attendevano a tavola insieme ad una ricca colazione. Mi sono sentito molto
importante. Ero felice!
La cosa più bella della
giornata è stato spegnere le candeline di una buffissima torta a tema “Minions”
in collegamento skype con casa.
Riflettevo su come la mia
famiglia, lontano da me, si sia tecnologicamente evoluta.
La mamma e la nonna su tutti!
Hanno imparato a maneggiare Whatsapp e Skype con la stessa dimestichezza con cui
sbucciano i fagiolini.
Se penso che solo qualche mese
fa il massimo della tecnologia per loro era saper accendere la bilancia pesa
pasta...
Sapevo di essere speciale per loro, ma averlo toccato con mano è stato così gratificante... Ci si potrebbe fare uno spot pubblicitario: “Andare lontano per una nuova avventura? - 50000 euro con Mastercard; Trovare casa in affitto contro ogni previsione? - 5000 euro con Mastercard; Sentirsi così speciale da fare usare Skype e Whatsapp alla nonna? - Non ha prezzo!!!"
Erano bellissimi, tutti a casa di mia zia per festeggiarmi. Tavola imbandita, vestiti a festa, sembrava di essere con loro! Mancavo solo io! Che strano... esserci ma non esserci...
E’ un paradosso, ma non sono
mai stato così vicino alla mia famiglia come ora. Sento di poterli amare senza
mezze misure, senza compromessi. Quando sei lontano non c’è spazio per
critiche o incomprenzioni. Quando sei lontano, nel cuore si crea una specie di
spazio etereo dedicato a chi vuoi bene e non puoi vedere. Una specie di prato
verde, dove pascolano in serenità orgoglio, amore, senso di appartenenza e
gioia. Mi piace pensarmi in questo contesto hippy... riesco perfino a scorgere Heidi, Peter e le caprette
(che non mi salutano, ma va bene comunque)!
C'è un regalo di un amico che porterò sempre tra le fossette dei miei sorrisi. E' una frase che scivola via leggera come un vino bianco fresco durante una cena a base di pesce...
"Emigrare è un
pò come tornare bambini. Non capisci
quando ti parlano, non sai leggere, vuoi la mamma e la pasta al burro e
parmiggiano ti sembra un sogno!"
(A.Franceschetti)
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