"Reset"
Iniziamo dal motivo per il quale voglio che succeda. Pubblicare un libro è da sempre un sogno nel cassetto e, da un po', i cassetti sono amici. Fantasticavo di scrivere romanzi di fantascienza, o romanzi romantici, o romanzi di fantascienza romantici e poi...E poi, alla fine, il romanzo sono diventato io.
Ero in Netherlandia, lontano da casa e volevo condividere i miei casini con la famiglia rimasta in Italia facendo quello che mi viene da sempre più naturale. Scrivendo. Poi ho visto che la mia stramba avventura da expat iniziava a coinvolgere altri 40enni matti in giro per l'Italia e quello che è iniziato come una specie di diario è diventato un veicolo di ispirazione. Poi il covid, il ritorno a casa, la morte di mamma e papà e poi il nuovo me. Da diario a blog e da blog a diario. Andata e ritorno in un casino durato 10 anni.
Non so se il destino è una roba già scritta o se la scriviamo noi ogni volta, ma un paio di cose sono certe per quanto mi riguarda.
Senza l'esperienza estera non sarei stato in grado di gestire la perdita di mamma e papà e senza il processo di questi lutti non sarei stato in grado di dire dei "no" pesanti che alla fine hanno plasmato ciò che sono oggi.
La comfort zone è bellissima, ma per godersela sul serio la devi prima sacrificare. Essere all'estero, fuori dalla famosa comfort zone è disarmante, avvilente, dannatamente difficile. Essere "gli altri" è stato però illuminante. Mi ha aperto la mente. Concetti come razzismo, prevaricazione sociale e patria mi sono venuti addosso come un frontale in autostrada. Da aleatorio, da teorico a cazzotto in faccia nel giro di due ore di Easyjet. Senza Dana avrei mollato dopo 3 mesi. Senza di lei non sarei nulla di quello che sono. Anche il nostro rapporto è passato al "livello successivo" in Olanda. Li, giocavamo alla pari. Entrambi pesci fuor d'acqua, entrambi ridotti a stereotipi del cazzo. La bella escort dell'est e il mafioso italiano. Sale grosso su ferite aperte. Bandiere da colori improvvisamente sbagliati .Ci devi passare per capire.Ci sono passato e ho capito quello che mia moglie ha fatto per me venendo in Italia 20 anni prima. L'ho sempre considerato, ma viverlo sulla pelle è un'altra roba. La percezione del suo amore, dopo tutto ciò, è stata totalizzante. Averla accanto in un momento del genere è stato essenziale. Lei poesia, io scrivano, lei materia io artigiano, lei musica, io musicante. L'ho sempre avuta al mio fianco, ma è solo in Olanda che l'ho vista sul serio. Ho lasciato a Leiden il ragazzo italiano e sono tornato a Como da uomo europeo. Pensavo di aver meritato un po' di pace, ma poi è andata come andata. Il covid, il lutto, il burnout. Battaglie complesse, ma combattute con le armi giuste. Perché quando l'unica scelta che hai è quella di essere forte, forte ci diventi. Abolisci i "se" e punti direttamente al "quando".
In dieci anni ho cambiato due nazioni, lavorato nelle telecomunicazioni, nell'ospitalità di alto livello, poi nella logistica e infine sono diventato un piccolo imprenditore di gioia. Sono entrato e uscito indenne da una pandemia mondiale scegliendo di non vaccinarmi, ho perso amici, ma ne ho trovati altri, sono diventato un papà più permissivo e un marito più maturo. Sono ingrassato un po', non vedo più un cavolo da vicino e spesso non sopporto la gente, specialmente al mattino.
Guido una Dacia, sorrido compiaciuto nel pensare che sia la mia donna che la mia macchina sono rumene, me ne sbatto di non possedere auto costose o di vestire firmato. Mi piace la sensazione che provo mentre guido quando torno dal lavoro, non vedo l'ora di essere a casa per ascoltare, a tavola, le giornate di Iulia che mi racconta degli occhi dolci di improbabili principi azzurri e Alex che dopo si mette a giocare e fa dei rumori da radio rotta. E poi c'è l'universo parallelo da vivere dopo aver spento la luce del comodino. Solo Daniele e Dana, come sempre e per sempre. Amo la mia routine, amo la mia comfort zone. Me la sono guadagnata...Ho quasi 50 anni, mi addormento sul divano mentre guardo i film, mi fanno felice gli orsetti Haribo, se una canzone mi piace la canto come un pazzo spesso in macchina facendo delle significative figure di merda, spendo tutto quello che posso in viaggi, parlo con le mucche mentre vado a lavoro, uso
la punteggiatura anche su whatsapp, aborro l' intelligenza artificiale, non aggiorno il software di nulla, ho la stessa foto scattata da Iulia nel 2012 in tutti i profili dei social, la mia canzone preferita è ancora "cenerentola innamorata" di Marco Masini, accetto tutti i cookies che mi vengono offerti perché "sennò pare brutto", rispondo con educazione a improbabili tizi che mi vogliono fregare in qualsiasi modo telefonando sempre nei momenti più assurdi, mi compiaccio quando mi dicono che sono un boomer e il momento più bello del weekend è ancora il rito del caffè che mi porta mia moglie sul divano dopo colazione.
Ho quasi 50 anni, cerco di essere migliore di ieri e peggiore di domani, mi piace essere gentile, lavoro per vivere e non più il contrario. Ho imparato a dire "no" ma sto lavorando ancora sul fatto che mi sento una merda per aver detto quei "no" .
Sono imperfetto e nella consapevolezza di esserlo rinasco ogni giorno cercando la felicità in ciò che sono, in ciò che ho e soprattutto in ciò che posso dare. Ancora e nonostante tutto da figlio, con occhi di bimbo, mani da uomo e cuore di padre. Tutto questo ha ispirato qualcuno? Lo farà? Non ne ho idea. Infondo questo strano libro è solo un sogno uscito fuori dal cassetto. Non voglio insegnare nulla a nessuno. Di sicuro però non sono un leone da tastiera che spara cazzate motivazionali in cerca di like. Nessuna finzione. È tutto dannatamente vero. Mi sono messo in gioco, mi sono "buttato" e ho trovato la felicità senza neanche sapere che la stessi cercando. Provare, agire, combattere, imparare, sbagliare, scegliere, amare. Cambiare.
E se poi non funziona?
Ricominciare.
C'è una parola in inglese che racchiude tutto questo.
La parola è "reset".