martedì 1 marzo 2016

L'ombellico del mondo


L’ombellico del mondo

Oggi (19 novembre 2015) siamo andati a visionare la scuola dove vorremo iscrivere Iulia.
E’ incredibile come un appuntamento catalogato alla voce “burocrazia” nella mia scala emotiva si sia trasformato in un evento che abbia portato tanto entusiasmo.
Siamo arrivati nella piccola scuola di un paesino vicino Leiden alle 8,20 curiosi di vedere le dinamiche di ingresso alla struttura. Noi, a Roma, eravamo abituati a gestire scene apocalittiche: macchine in terza fila, bambini costretti a slalom tra merde di cane e immondizia... mamme incazzate, bidelli esasperati e automobilisti incastrati  tra loro come mattoncini di tetris.
Qui assistiamo, increduli, a bambini e genitori a piedi e in bicicletta che tranquillamente si dirigono ai cancelli della scuola. Certo, il paragone tra una citta’ come Roma e un paesino olandese di 120 mila anime non e’ esattamente appropriato, ma questo sto vivendo e questo sto considerando.
Di solito entrano tutti alle 8,20 anche se le lezioni iniziano dieci minuti piu’ tardi. Il motivo e’ che cosi facendo, i genitori possono accompagnare direttamente in classe i bimbi e possono avere la possibilita’ di interloquire con le insegnanti...

Speranze, curiosita’ ed aspettative, passati 10 minuti, ci hanno condotto al nostro appuntamento con la Preside. Siamo stati accolti da una ragazza sulla quarantina, alta, bionda con gli occhi azzurri... snella, vestita con abitino fino al ginocchio. Sobrio e appropriato. Una specie di stereotipo di bionda olandese, ma Preside. Mi sono maliziosamente ritornati in mente tutti i film di serie ”Z” di Alvaro Vitali e Edwige Fenech che hanno accompagnato i miei ormoni dall’infanzia alla pubertà ... ma, per auto decenza, li ho ricacciati nell’angolo sconcio dove erano assopiti...
Riappropriatomi del controllo emotivo...ho potuto apprezzare il modo di fare gentile e pacato del dirigente scolastico. Un sorriso molto olandese... a 52 denti bianchi (forse di piu’) ha aperto le porte ad una conversazione piacevole e sorprendentemente appassionata.
Ci e’ stato illustrato il programma didattico e siamo stati coinvolti in un giro “turistico” della struttura.

La scuola risale agli anni ‘70 ma e’ tutto estremamente moderno e pulito. Finestre enormi dislocate piu’ o meno ovunque fanno entrare luce e allegria.
Armonia e passione e’ cio’ che, a prescindere dalla lingua in cui comunicavamo, ci e’ arrivato al cuore.

Si sente sulla pelle che l’insegnamento, per questa docenza scolastica, non sia solo un lavoro. L’intera societa’, qui in Olanda, e’ basata sull’educazione dei bambini. Loro sono al centro di tutto e quindi la scuola è una sorta di “ombellico del mondo”.
Ci viene proposto un approccio molto forte per Iulia. La vorrebbero inserire direttamente in una classe elementare olandese. Le affiancherebbero un’insegnante di sostegno per insegnarle la lingua olandese e contemporaneamente le farebbero seguire il regolare programma didattico inerente le materie matematiche.
Loro sono sicuri che in un anno Iulia possa essere completamente integrata.

Non so se riesco a spiegarmi perchè non è semplice “mettere giu’” certe sensazioni, ma si percepisce, si riesce quasi a toccare la passione con cui vivono questa realta’ e questo mi fa stare bene, perchè è questo che voglio per i miei figli. Voglio che lo stato a cui pago le tasse si prenda cura dei miei figli come se fossi io stesso a farlo.
Assume quindi un aspetto marginale il fatto che usino tablet al posto di libri e lavagne elettroniche al posto di quelle in ardesia, che non siano previsti compiti a casa perchè altrimenti i bambini si stresserebbero e che a scuola giochino mentre imparano e viceversa...

E’ vero che piove e che non si vede facilemnte il sole in Olanda...
Questo perchè il sole, da queste parti, è con i bimbi... in aula!!!

2 commenti:

  1. Sono felice per te cugino. L'Olanda è un paese meraviglioso che ho avuto il piacere di visitare e restarne piacevolmente affascinato. Buon viaggio per la vita . Rossano

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    1. Ciao cugino! il viaggio e' importante, i viaggiatori lo sono altrettanto e il calore di chi gli sta vicino e' la benzina per andare avanti! Grazie...

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